Scopriamo I 10 Migliori Film del 2020. Un’ annata turbolenta, dove purtroppo le sale cinematografiche sono rimaste vuote. Ma nonostante ciò, vi sono state grandissime pellicole, di grandissimo pregio.
10. The Assistant
Un’ottimo drama-movie, quello girato da Kitty Green, e interpretato da Julia Garner, Matthew Macfadyen e Kristine Froseth.
Jane (Julia Garner), viene assunta come assistente in una grossa casa di produzione cinematografica.
Ben presto si renderà conto di quanto quel posto di lavoro sia tristemente asettico, industriale, maschilista, manipolatore.
L’ufficio e i suoi dipendenti sono completamente succubi di un capo potente e ossessivo. Il riferimento al caso Weinstein, alle storture e al lato oscuro di Hollywood, sono palesi e ottimamente incastonati.
Un film che è quasi un urlo silenzioso, nei confronti del crescente disagio interiore che questo tipo di società occidentale riversa nei confronti dell’essere umano.
9. Martin Eden
Per la regia di Pietro Marcello, il film è la libera trasposizione cinematografica dell’omonimo romanzo di Jack London, uscito nel 1909.
Ambientato nella Napoli dei primi anni 20 del 900, con un contorno politico di tutto rispetto, Luca Marinelli interpreta un giovane marinaio idealista e sognatore.
La voglia di emergere come scrittore, nonostante le difficoltà, dovute alla sua classe sociale, si scontrano con la conoscenza di una giovane donna appartenente alla borghesia e ai sentimenti che ella provoca.
Amore, riscatto sociale, condizione umana, vengono dipinti con maestria in questa pellicola dal basso contenuto retorico, ma dal grande impatto emotivo.
Un Luca Marinelli estremamente coinvolgente, danza alla perfezione con Jessica Cressy.
8. Minari
Dopo il successo di Parasite nel 2019, il cinema asiatico torna in gran carriera anche nel 2020.
Sebbene sia stato prodotto a Hollywood dal regista di origini sudcoreane, Lee Isaac Chung, questa pellicola esplora il tema dell’etnicità con toni di caldo grigiore.
La vita di un bambino coreano-americano, viene completamente sconvolta, quando per motivi lavorativi, il padre decidi di trasferire lui e famiglia in Arkansas, nel cuore della campagna rurale americana.
Ambientato negli anni ’80, il film ha un’ ottimo ritmo, mettendo al centro il nucleo familiare e le fluttuazioni umorali e mentali provocate dal nuovo contesto di vita.
Regia e fotografia sono preziosamente delicate, e fanno scorrere tutto d’un fiato tutto il film.
7. David Byrne’s American Utopia
L’ex cantante e leader dei Talking Heads, David Byrne, presenta, diretto e coadiuvato da Spike Lee, un prodotto di assoluta qualità.
Un film concerto di American Utopia, album del 2018 dell’artista americano, che ripercorre sul palcoscenico di Broadway la tracklist in una versione inedita e spumeggiante.
Un prodotto assolutamente euforico, esilarante e creativo.
David Byrne in tutta la sua essenza.
6. First Cow
Diretto dal bravissimo Kelly Reichardt, First Cow fotografa il sogno americano nella sua interezza. Langhe maestosamente desolate e selvagge, corsa alla ricerca del tanto agoniato benessere, fuoco sacro che arde dentro.
I toni della natura selvaggia s’intrinsecano alla perfezione nell’amicizia che nasce tra un cuoco, un immigrato cinese e una mucca.
Sorprendentemente Meraviglioso.
5. Colectiv
Un film documentario, che racconta le vicende inerenti al terribile Incendio del Colectiv.
In Romania, nel 2015, nel night club Colectiv, durante l’esibizione della band Goodbye to Gravity, si scatena un incendio.
Le pessime misure di sicurezza causeranno la morte di 64 persone e 153 feriti.
Le forti proteste nei giorni successivi, porteranno alle dimissioni Victor Ponta, all’epoca Primo Ministro Rumeno.
Un documentario molto ben fatto ed assai interessante.
4. Small Axe
Tecnicamente non un film ma una miniserie tv di 5 puntate, Small Axe è un racconto vigoroso e fresco afro-britannica di Londra tra gli anni sessanta e ottanta.
Ideata e diretta dall’ormai acclamatissimo Steve McQueen, Small Axe si compone di 5 episodi uno più bello dell’altro.
Pistola alla tempia, potremo indicare come capitolo più interessante e riuscito, Red, White, and Blue.
Razzismo e voglia di rivalsa sociale si fondono con ritmo, velocità, senza alcun manieristico clichè.
3. Bacurau
Un fantasy-thriller-western che non ti aspetti.
Dopo la morte di una 94enne, in un piccolo villaggio brasiliano si scatenano una serie di eventi misteriosi e incontrollabili.
Diretto da Kleber Mendonça Filho e Juliano Dornelles, una pellicola sorprendente e ipnotica, da gustare senza ritrosia alcuna.
2. Nomadland
A seguito della crisi dei muti subprime del 2008, Fern, interpretata da Frances McDormand, perde il lavoro.
Si trova così costretta a lasciare il Nevada, per attraversare gli Stati Uniti Occidentali sul suo furgone.
Questo viaggio la farà incontrare con altri nomadi come lei, che hanno scelto, o sono stati costretti a scegliere, questa vita al di fuori delle comuni convenzioni sociali.
Un film di riflessione e turbamento, dove la società odierna viene fortemente messa in discussione con dialoghi intelligenti e mai banali.
Una pellicola, quella firmata da Chloé Zhao, che sorprende e non annaspa.
1. Da 5 Bloods
Un vero e proprio colpaccio quello di Spike Lee con Da 5 Bloods.
4 reduci afroamericani della guerra del Vietnam, tornano, dopo 40 anni nel Sud Est Asiatico, alla ricerca di un tesoro perduto durante la guerra e della salma del loro ex caposquadra.
Un film estremamente avvincente e drammatico, con uno Spike Lee che si dimostra in superba forma e pronto a sfornare chicche di assoluto valore anche di questi tempi.