Sembra strano da pensare, ma un team di enologi ha deciso di impiantare Chardonnay e Pinot Nero, all’interno di un vulcano situato nell’Isola di Pasqua, in pieno Oceano Pacifico. Siamo di fronte al Vigneto più assurdo del Mondo ?
L’arte vinicola, si sa non ha limiti. Le opere dell’uomo, connesse alle sue fantasie, le capacità tecnologiche, la voglia di superarsi, superare ed osare, han sempre portato, in viticoltura, come in altri campi, notevoli scoperte, innovazioni, affermazioni bibliche.
E’ di questi giorni la notizia, di un “esperimento” vinicolo, tra i più audaci e sorprendenti degli ultimi anni.
Chardonnay e Pinot Nero
Il Cile, è una terra da sempre fertile. Le colture sono intense e anche quella del vino non fa eccezione.
Nella Valle de Casablanca e nella Valle Central, vi sono le maggiori coltivazioni di vigneti presenti in Cile.
Le uve più sfruttate, sono quelle che meglio si adattano al clima particolare del territorio, caratterizzato da buoni rovesci piovosi, discreta irrorazione del sole ed una buona dose di venti oceanici.
Chardonnay e Pinot Nero, amano alla grandissima queste condizioni climatiche.
Condizioni, che nel corso dei decenni, hanno reso il vino cileno un ottimo prodotto, in alcuni casi degno rivali dei più famosi cugini Europei.
La Sfida: Un Vigneto nell’Isola di Pasqua
E’ da questa premessa che un team di enologi e storici, ha iniziato a studiare la storia enologica dell’Isola di Pasqua, famosa in tutto il mondo per le bellissime statue dei Moai.
Il team, è composto dal produttore, Alvaro Arriagada, il consulente enologo, Fernando Almeda e lo storico Cristián Moreno Pakarati, professore alla Universidad Católica.
La particolarità del terreno, il clima unico e soleggiato sono secondo Arriagada dei fattori decisivi per un corretto sviluppo della vite in questa regione:
Rapa Nui ha un clima subtropicale, suoli vulcanici ed è fortemente influenzato dalle correnti fredde, a differenza delle isole in Polinesia Francese. Con acque e temperature più fredde, stante la compresenza di bassi livelli di umidità, stimiamo che la crescita dei vigneti possa avvenire in maniera rapida e positiva, mettendo le basi per iniziare una produzione vinicola.
Alvaro Arriagada
Le Vigne nel Vulcano Rano Kau
Così il team, forte di queste premesse, ha deciso di impiantare 3,500 Chardonnay e 3,500 Pinot Nero, per tentare di produrre un vino unico e sicuramente interessante.
La scommessa, è sicuramente affascinante e suggestiva, quantomeno per l’ambientazione.
L’Isola di Pasqua, ha una storia ed un fascino unico ed effettivamente, un vino prodotto in una location del genere avrebbe un’ appetibilità commerciale unica, anche solo per i turisti presenti.
La speranza è quella di aver trovato una nuova nicchia, che magari un tempo era già presente in natura.
Numerosi sono stati infatti i ritrovamenti di vecchie vigne selvatiche all’interno del vulcano, chissà, magari assetate e ghiotte delle grandi proprietà nutritive di un territorio unico ed eterogeneo per complessità e diversità.
Quel che è certo è che l’hype su questo progetto è notevole.
Siamo di fronte al Vigneto più assurdo del Mondo?
Speriamo di Si!
Fonte: Decanter.com