Uno dei più grandi registi di tutti i tempi. Capace di scrivere pagine immortali del cinema, grazie ad una bravura, un talento, una profondità d’animo e spirito semplicemente eccezionali. Scopriamo I Migliori Film di Sergio Leone.
Gli Inizi e i Grandi Colossal
Sergio Leone nasce a Roma il 3 Gennaio 1929.
Sin da bambino Leone si appassiona al cinema americano e alle grandi produzioni degli States. Ha un amore particolare per il genere peplum, basato su azioni eroiche ed epiche di soldati e imperatori sia greci che romani.
Terminata la Seconda Guerra Mondiale, si iscrive a giurisprudenza ed entra in contatto con il mondo del cinema. Passo dopo passo, scala le gerarchie, diventando aiuto regista e dirigendo le seconde unità di numerosi capitoli di Hollywood come; Quo Vadis?, Ben-Hur, Gli ultimi giorni di Pompei.
Il primo lavoro in autonomia è datato 1961: Il colosso di Rodi, film che dà grande esperienza a Leone, che incamera chicche su chicche, che sfornerà nel corso della propria carriera.
Per un Pugno di Dollari
Uscito nel 1964, Per un Pugno di Dollari , è il primo film della trilogia western di Sergio Leone. Il cast vede Gian Maria Volonté, Marianne Koch, Wolfgang Lukschy e soprattutto un giovane americano noto per aver recitato discretamente in alcuni serie tv. Ha una faccia interessante e sembra quasi che nulla di quello che gli accada attorno possa scuoterlo. Il suo nome è Clint Eastwood.
Leone, assieme a Eastwood e Ennio Morricone, crea un trio inossidabile, che produrrà una delle trilogie più famose e apprezzate della storia.
I tempi e i movimenti di macchina di Leone, danno una spaziatura claustrofobica ed inebriante alle scene più semplici. Eastwood con barba poco fatta, cappello e poncho, diventa l’eroe scorbutico per eccellenza, valorizzato da finissimi acuti disegnati da Morricone.
Il west, diventa terra di duelli psicologici e macchinazioni suburbane, donando alla storia un nuovo intenso momento per il cinema.
Leone dichiarerà a proposito del ruolo di Clint Eastwood:
«Ciò che più di ogni altra cosa mi affascinò di Clint, era il modo in cui appariva e la sua indole. Nell’episodio Incident of the Black Sheep Clint non parlava molto… ma io notai il modo pigro e rilassato con cui arrivava e, senza sforzo, rubava a Eric Fleming tutte le scene.….Così ci costruimmo sopra tutto il suo personaggio, via via che si andava avanti, anche dal punto di vista fisico, facendogli crescere la barba e mettendogli in bocca il cigarillo che in realtà non fumava mai. Quando gli fu offerto il secondo film, Per qualche dollaro in più, mi disse: ”Leggerò il copione, verrò a fare il film, ma per favore ti imploro solo una cosa: non mi rimettere in bocca quel sigaro!” E io gli risposi: ”Clint, non possiamo tagliare fuori il sigaro. È il protagonista!”»
Per Qualche Dollaro in più
Nel 1965, esce Per Qualche Dollaro in più, secondo capitolo della “trilogia del dollaro”. Al cast giù collaudato di Per un Pugno di Dollari si aggiunge Lee Van Cleef, con i suoi occhi fini e imperturbabili.
Leone, mantiene le medesime atmosfere del capitolo precedente, innalzando il livello della sceneggiatura e ambientando il tutto in un Nuovo Messico inospitale e glaciale.
Leone sceglie di avere due protagonisti ben definitivi, che mette in conflitto uno contro l’altro, creando azione e reazione:
«Uno è un colonnello – un uomo anziano, colto e raffinato. Si comporta con accurata premeditazione per compiere la sua vendetta. L’altro è solo un professionista. Fa il suo lavoro, puro e semplice. È cinico… quasi un robot. Sembra che gli interessi solo il denaro. E da lì nasce il massimo della violenza: il denaro come forza motrice dell’azione. Ma scopriamo che forse il denaro non è così importante dopo tutto, perché si potrebbe morire da un momento all’altro…….Nel duello finale, Clint lo obbliga a dare prova della sua professionalità, una volta per tutte, al momento della verità. Gli offre l’occasione, ma il colonnello deve essere svelto perché Indio è veloce a estrarre! E Clint non lo aiuterà in questa situazione bloccata. Resterà spettatore. Se il colonnello viene battuto, allora lo vendicherà.»
Per Qualche Dollaro in più, sarà un grandissimo successo in tutto il mondo, diventando nel corso degli anni, un appuntamento fisso sulle rete italiane. Ad oggi, detiene la posizione numero 5 nella classifica dei film italiani più visti di sempre con 14 543 161 spettatori.
Il Buono, il Brutto, il Cattivo
L’ultimo capitolo della “trilogia del dollaro” esce nel 1966 con il titolo: Il Buono, il Brutto, il Cattivo. A Eastwood e Van Cleef, Leone aggiunge un terzo grande interprete: Eli Wallach. Considerato da molti come il grande capolavoro del regista romano ed uno dei film più belli di tutti i tempi, è stato incensato da critica e pubblico, per sceneggiatura, interpretazione, regia, costumi, musiche.
Siamo nel 1862 e negli Stati Uniti infuria la guerra di secessione tra la Confederazione sudista e l’Unione nordista. Le vicende di 3 loschi individui si intrecceranno in un turbine di ritmo e azione, finendo la loro epopea in un cimitero incredibilmente spettacolare.
Leone, inizialmente poco propenso a dirigere un nuovo capitolo western, scrive una storia di grande poesia e vigore su tre manigoldi che cercano dei tesori al tempo della Guerra Civile americana.(cit Luciano Vincenzoni)
Lo stesso Vincenzoni raccontò così la genesi del progetto:
«Come usano gli americani, la prima cosa che dissero quando firmarono il contratto fu: “Adesso crosscollateralizziamo, compensiamo profitti e perdite con il prossimo film; qual è il prossimo?” Non avevamo un progetto. Col tacito assenso di Leone e Grimaldi, cominciai a inventare. “Un film su tre mascalzoni che corrono dietro a un tesoro attraversando la guerra civile, un po’ nello spirito della Grande Guerra, che voi avete distribuito in America”.…..Onestamente, era un miracolo, senza una storia, solo facendo un po’ di scena.»
La Scena del cimitero con L’estasi dell’Oro di Ennio Morricone: Serve dire altro?
C’era una volta il West
Nel 1968, Leone è uno dei registi più importanti al mondo. Decide così di girare un western diverso, affidandosi anche ad un cast completamente rinnovato, dove spiccano Claudia Cardinale, Henry Fonda, Jason Robards e Charles Bronson.
C’era una volta il West, è il ponte di mezzo di Leone tra il passato e il futuro che incombe. Una genesi estrema e raffigurativa delle praterie del west, che si riverberano nella psiche di ognuno dei protagonisti.
La pellicola, avrà meno successo commerciale rispetto alla trilogia del dollaro, ma diverrà punto di riferimento per moltissimi cineasti come Quentin Tarantino, Martin Scorsese, George Lucas, John Carpenter e John Boorman
C’era una volta in America
Uscito nel 1984 con un grande cast, comprendente Robert De Niro, James Woods, Elizabeth McGover e Joe Pesci, C’era una volta in America è l’ultimo film di Sergio Leone.
Tratto dal romanzo di Harry Grey The Hoods del 1952, il film racconta, con colori e toni di una sagacia unica, le vicissitudini del criminale David “Noodles” Aaronson, fotografando l’evoluzione dell’America in 40 anni di storia.
Il film, è divenuto negli anni, un vero e proprio cult, nonostante la prima versione, avesse un pessimo montaggio e abbia contribuito a non far decollare gli incassi.
La regia di Leone è spettacolarmente onirica e principesca, rendendo epica una mano che mescola lo zucchero in una tazzina e struggente il ricordo di uno stupro gratuito tanto quanto repellente. (cit. Pino Farinotti)
Un vero e proprio capolavoro, che verrà inserito al 43º posto della lista dei migliori film della storia del cinema stilata dai lettori di TimeOut.
Leone dichiarò a proposito del film e di Robert De Niro:
«Quando scatta in me l’idea di un nuovo film ne vengo totalmente assorbito e vivo maniacalmente per quell’idea. Mangio e penso al film, cammino e penso al film, vado al cinema e non vedo il film ma vedo il mio…Non ho mai visto De Niro sul set ma sempre il mio Noodles. Sono certo di aver fatto con lui “C’era una volta il mio cinema”, più che “C’era una volta in America”»
Il Sodalizio con Ennio Morricone
Nel corso della propria carriera, Sergio Leone, ha sempre avuto un occhio, o meglio, un orecchio di riguardo, verso i suoni e le musiche dei suoi film. Grande collaboratore e partner per tutta la sua carriera è stato il supremo Ennio Morricone, compagno di banco del futuro regista ai tempi delle scuole elementari, che contribuirà enormemente alla creazione dei migliori film di Sergio Leone.
Morricone, coglie al meglio le atmosfere di Leone e le mette su fine carta da musica, scrivendo temi, motivi, composizioni, che diventano famosi tanto quanto i film del regista.
Per approfondire la carriera del grande Maestro: Le 10 migliori colonne sonore di Ennio Morricone
Carlo Verdone e Sergio Leone
Carlo Verdone è stato per anni, una sorta di figlioccio di Sergio Leone. Il grande regista, prese sottobraccio Verdone, lavorando con lo stesso in Troppo forte del 1986, e assistendolo con consigli e pazienza, nella realizzazione di Un sacco bello e Bianco, rosso e Verdone, del 1980 e 1981.
Verdone Racconta Sergio Leone
La morte di Sergio Leone
Sergio Leone muore il 30 aprile 1989, all’età di 60 anni, a causa di un attacco cardiaco.
La filmografia del grande regista, è uno dei più immensi lasciti artistici di un artigiano, dotato di una grandezza unica, che ha reso l’Italia famosa in tutto il mondo.
Grazie Maestro.
I Migliori Film di Sergio Leone
- Per un pugno di dollari (1964)
- Per qualche dollaro in più (1965)
- Il buono, il brutto, il cattivo (1966)
- C’era una volta il West (1968)
- C’era una volta in America (1984)
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